In particolare, le litigate condominiali sono scatenate da deiezioni, come denunciato dal 30% degli amministratori, rumori (27%), abusi nell'utilizzo degli spazi comuni come cortili condominiale, parcheggio, pianerottolo nel 23% dei casi.
Segnalate anche un 20% di liti causate dagli odori dell'animale tenuto in casa. Al Nord si registra il maggior numero di controversie, con il 35% dei casi, seguito dal Centro (33%) e dal Sud (32%). A far litigare gli italiani, sono soprattutto cani (70% dei casi) e gatti (23%).
Gli uccelli causano soltanto il 6% delle liti. Va poi segnalato un 1% di dispute che coinvolgono altri animali, come rettili e roditori. La soluzione, secondo i dati dell'Anammi, spesso arriva grazie all'intervento di mediazione dello stesso amministratore: il 61% degli amministratori è riuscito a chiudere la controversia in questo modo.
Non così fortunati gli altri: il 3% ha un contenzioso ancora aperto, per il 36% ''il problema sussiste''. Si tratta di un ''compito difficile - osserva Giuseppe Bica, presidente dell'Associazione - perche', come si deduce dalle percentuali, il problema è davvero rilevante e, spesso, l'amministratore è lasciato solo a risolverlo, senza il sostegno delle autorità pubbliche''.
Fonte Ansa
