Una volta era il bambino del piano di sopra a creare problemi con la palla, o il ragazzino del piano di sotto a sentire la musica ad un volume troppo alto: ora nei condomini italiani sono i gatti a creare problemi tra vicini. Nel 2009 sono state oltre 5.000 le richieste di consulenza, arrivate agli sportelli dell'Associazione animalista Aidaa, relative a questioni e liti di condominio che hanno avuto come protagonisti i gatti delle colonie feline. E proprio l'Aidaa ha stilato una sorta di “bon ton” a misura di gatto: a partire dal fatto che i gatti nei condomini debbano avere libero transito e diritto all'alimentazione.
Vietato ovviamente maltrattarli, allontanarli, spaventarli e ucciderli anche attraverso l'uso di bocconi avvelenati o veleno in genere. Diritti e doveri anche per le cosiddette gattare (o gattari) che devono attenersi a precise regole nell'accesso agli spazi comuni del condominio, avendo però una serie di garanzie e diritti.
Ecco dunque i diritti dei gatti, secondo l'Aidaa:
1) I gatti presenti in colonie riconosciute che vivono negli spazi condominiali sono tutelati dalla legge 281 del 1991 e dalle leggi regionali di attuazione, che garantiscono ai gatti diritto di territorialità e libero transito, diritto all'alimentazione, e diritto di ricovero.
2) I gatti appartenenti alle colonie feline non possono essere trasferiti nè spostati per nessun motivo dal loro territorio, se non a causa di gravi motivi igienico-sanitari.
3) È vietato maltrattare, allontanare, spaventare, ferire o uccidere i gatti anche attraverso l'uso di bocconi avvelenati o veleno in genere. Tali fatti sono considerati reati penalmente perseguibili e punibili con un'ammenda fino a 25.000 euro e con la reclusione fino a 2 anni, ai sensi dell' art. 544 del Codice Penale.
4) I gatti appartenenti alle colonie feline riconosciute hanno diritto alla sterilizzazione o alla castrazione gratuita, che deve essere effettuata dalla Asl veterinaria o da veterinari convenzionati.
5) I gatti appartenenti alle colonie feline riconosciute hanno il diritto di caccia anche nelle cantine condominiali allo scopo di effettuare derattizzazione naturale, svolgendo di fatto una funzione meritoria di pubblica utilità.
6) Si intendono colonie feline condominiali riconosciute tutte le colonie, anche se composte da un solo gatto, regolarmente censite presso il Comune di residenza e la Asl veterinaria di riferimento, site sia all'interno di condomini composti da uno o più palazzi, sia presenti all'interno di cortili composti da uno o più appartamenti.
7) I gatti hanno diritto ad avere sempre a disposizione in uno spazio comune ben delimitato e il più lontano possibile dalle abitazioni e dai parcheggi, ciotole contenenti acqua per 24 ore al giorno.
Fonte: Il Messaggero